ACCOGLIERE e ASCOLTARE
Essere presenti in Pediatria significa, prima di tutto, saper accogliere chi arriva in un momento di fragilità, spesso improvviso e carico di incertezze.
Ogni giorno i volontari ABIO accolgono con il sorriso i bambini e le loro famiglie nella coloratissima sala gioco posta all’ingresso del reparto di Pediatria, offrendo uno spazio che contribuisce a creare un clima sereno e rassicurante, diventando un punto di riferimento umano per piccoli pazienti, genitori e operatori sanitari.
All’interno del reparto di degenza, i volontari distribuiscono inoltre ai bambini ricoverati un kit di accoglienza, che contiene colori, giochi e libri pensati per accompagnarli durante il ricovero. Questi kit sono nati durante il difficile periodo della pandemia come gesto concreto di vicinanza, quando i volontari non potevano essere presenti in reparto per motivi di sicurezza. Sono stati successivamente mantenuti come simbolo di attenzione e cura verso ogni bambino ricoverato, con l’obiettivo di intrattenerlo e rendere più serena la sua permanenza in ospedale.
L’ascolto rappresenta un altro pilastro fondamentale del servizio offerto dai volontari.
Ascoltare, per noi, significa dare spazio alle emozioni, ai silenzi, ai dubbi e alle paure, senza giudicare. È un gesto semplice ma potente, capace di creare relazioni autentiche e di contribuire concretamente al benessere emotivo di chi si trova ad affrontare l’esperienza dell’ospedalizzazione. Ogni parola, ogni sguardo, ogni gesto racchiude il valore di una vicinanza concreta e rispettosa, che aiuta a sentirsi meno soli.
PRENDERSI CURA
Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il termine ‘salute’ indica “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale e non consiste solamente in un’assenza di malattia o infermità.”
Tale definizione pone come obiettivo comune quello di mettere al centro della cura la persona, passando dal paradigma della cura della malattia a quello del prendersi cura della persona malata (la ‘care’). L’umanizzazione delle cure e la capacità di instaurare una comunicazione e una relazione terapeutica sono divenute un caposaldo della sanità, che trova sempre maggiori testimonianze nelle corsie degli ospedali e che sempre più deve diventare un valore interiorizzato e capillare nel territorio. ABIO svolge un ruolo fondamentale proprio in questa direzione: i volontari affiancano i piccoli pazienti e le loro famiglie nel difficile percorso della malattia, offrendo supporto concreto e una presenza rassicurante capace di alleggerire il peso dell’esperienza ospedaliera. Attraverso il loro impegno continuo, ABIO contribuisce a rendere l’ambiente ospedaliero più sereno e a misura di bambino, favorendo il gioco, il sorriso e il mantenimento della relazione familiare, tutti elementi essenziali per il benessere psicologico e sociale del bambino ricoverato.
Così facendo, ABIO non si limita ad “assistere” ma si prende realmente cura, promuovendo quel concetto di salute globale che mette al centro la dignità e i bisogni della persona, anche – e soprattutto – quando si tratta di un bambino.
PROMUOVERE IL ‘DIRITTO AL GIOCO’
Il gioco in ospedale è una cosa seria: sembra un paradosso, ma non è affatto così, poiché la dimensione del gioco rappresenta lo strumento principe del volontario per entrare in relazione con il bambino ospedalizzato. Per ‘gioco’ si intendono tutte le attività ludiche che permettono al volontario di creare uno spazio relazionale dedicato non solo ai bambini, ma anche agli adolescenti e agli adulti.
È nota l’importanza del gioco nello sviluppo cognitivo, motorio, sociale ed emotivo del bambino; compito del volontario ABIO è quello di favorire il diritto al gioco, sancito anche dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia all’articolo 31 e ben specificato nella Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale. I volontari offrono l’opportunità ai bambini ospedalizzati di sviluppare queste competenze, non con finalità didattiche o con scopi interpretativi del comportamento, ma con semplicità e attenzione ai bisogni del paziente e ai suoi desideri: le regole principali del gioco, che vanno sempre rispettate durante il servizio in Pediatria, sono infatti il divertimento e la libertà di scelta da parte dei degenti.
Il gioco in ospedale è lo strumento essenziale al bambino per prevenire o superare il trauma che l’esperienza di ospedalizzazione porta in sé e per questo ha delle peculiarità importanti: attraverso il gioco, il paziente può esprimere le proprie emozioni più facilmente, scaricare la tensione e trovare energie nuove, elaborare la paura di visite e interventi chirurgici o di qualunque evento potenzialmente traumatico. Nel gioco il bambino può anche rovesciare i ruoli e sperimentare una sensazione di controllo di ciò che sta capitando. Il gioco è una modalità semplice di contatto e offre l’occasione anche per i più grandi e per gli adulti di sopportare l’attesa; inoltre rappresenta una preziosa opportunità di incontro e di comunicazione con bambini e famiglie, nonché un ottimo alleato per superare le barriere linguistiche.